Quello che non ho (W Bakunin!)
Penso di avere veramente tutto: la salute, l’amore, gli amici. E per andare a cose meno nobili, ma importanti: guadagno abbastanza denaro per vivere decentemente, posso affittare una casa e andare talvolta a mangiare fuori, faccio un bel lavoro. Eccetera.
Insomma, sono una persona fortunata.
Ogni tanto però mi accorgo di non avere una cosa, che ammiro molto quando la vedo negli altri: la leggerezza.
In alcune espressioni correnti, “leggerezza” potrebbe assumere un valore negativo: una decisione presa con leggerezza, quella è una ragazza leggera etc.
Per me invece la leggerezza è un grandissimo valore. Senza stare a scomodare Calvino e le sue Lezioni americane, e senza citare Kundera come faceva il filosofo Catalano, faccio un’affermazione perentoria: adoro la leggerezza, mi piacciono le persone leggere, penso che siano molto più sagge e intelligenti di quelle che non lo sono. E lo dico con ammirazione.
Ogni tanto provo a guardare questo blog cercando di immedesimarmi in una persona che ci capita per caso. E mi rendo conto di quanto sono terribilmente pesante. E poi penso sempre troppo (e anche questo è terribile), sono sempre lì con la coscienza vigile, a rimuginare, a rigirarmi i pensieri in testa. Forse è per questo che spesso mi fa male.
A me questo mio modo di essere fa schifo, ma non riesco a uscire dalla gabbia della ruminazione dei pensieri. Qualche volta ho l’impressione che la mia mente abbia qualcosa di sbagliato, mi piacerebbe così tanto provare a pensare con la testa di qualcun altro, magari capirei dove sta la differenza.
Invece in rete si trovano cose molto belle e leggere. Oggi ad esempio sono andato su questo blog, e ancora una volta non ho potuto fare a meno di ammirare la leggerezza e la grazie di chi ci scrive.
giugno 12, 2008 at 7:44 PM
Caro gattomur, strano sai, ti conosco solo dai tuoi commenti sui blog, ma mi davi proprio l’idea di un tipo spiritoso e leggero. Mai e poi mai avrei pensato che tu potessi sentirti “pesante”.
Anch’io vorrei essere più leggera, vorrei avere più sangue napoletano, come direbbe mia madre. Poi mi confronto con altre persone. Sconosciute ma anche amici e mi accorgo che per certi versi lo sono già. Cerco di non trovare la felicità nelle sicurezze (sfuggenti, perché esistono solo in apparenza), ma di accettare il fatto che tutto cambia e che cambio anch’io. Poi mi piace ridere e vivere un po’ alla giornata, spontaneamente. Ma nonostante tutto non riesco ad essere leggera come vorrei. Forse bisogna essere un po’ superficiali per esserlo? Non lo so, ma mi sono prefissa di imparare e di cercare di non farmi prendere troppo dalla frenesia e dai pensieri.
giugno 12, 2008 at 9:44 PM
Io sono pesante come un macigno. Però sono anche estremamente inconcludente. Un macigno che vola.
giugno 13, 2008 at 9:53 am
Pensa che io, invece, leggo volentieri i blog come il tuo o quello di Étranger. Da una parte perchè mi permettono di rimanere aggiornato almeno un po’ sulla situazione del mio paesello, in maniera molto più analitica e anticonvenzionale di una lettura dell'”Alto Adige”, per esempio. Dall’altra parte perchè essendo probabilmente superficiale e surrealista, amo incasinare il mio neurone rimasto. Per questo, biologicamente non riesco a vedere “sex and the city”, ma posso rivedere per la decima volta un film di Tarkovsky. Riguardo alla leggerezza, suppongo che nel corso degli anni sia normale accumulare “pesantezza”, basta ricominciare da capo e subito si è più leggeri 😉
giugno 13, 2008 at 11:05 am
@ Incredula
Pensa che io a Napoli ci sono proprio nato, e nel sangue ho metà globuli salernitani e metà ladini. Che sia un miscuglio sbagliato? 🙂
Anch’io mi sforzo molto di alleggerirmi, forse per questo ti appaio “leggero”: ma poi mi rendo conto che non è una cosa che mi viene spontanea. Comunque lo sforzo c’è.
@ Ètranger
Mi associo alla tua immagine, ma preciso: io sono una frana che vola.
Tu comunque non sei proprio inconcludente, ovvìa…
@ Bakunin
Ah, grazie per trovare più utile il mio blog del giornale AltoAdige, è proprio un complimentone!!! 🙂
Anch’io ho un solo neurone, che però si sforza di pensare come un cervello intero. Spero che, varcata tra poco la soglia dei 40 anni, possa “ricominciare da capo”, come dici tu, e liberarmi della pesantezza accumulata.
giugno 23, 2008 at 8:49 am
So che rischio di sembrare insopportabile, moralista, professorale e via (auto)denigrando (mi), ma io non considero la “leggerezza” tanto importante, interessante o quel che si vuole.
Spesso quella che sembra leggerezza è solo superficialità o cinismo, più o meno brillante.
Inserisci nel tuo blog questo grande rock-blues di De Andrè e così dimostri d’avere qualcosa di molto più “urgente” e vitale: il senso dell’insoddisfazione, che probabilmente ti impedisce di diventare noiosamente “leggero”… nel senso da me criticato.
luglio 12, 2008 at 10:00 PM
Ecco così ti ho scoperto…. andando alla ricerca del tuo blog attraverso i vari link del macigno volante, sono capitata proprio su “quello che non ho” e oplà…….. non ho avuto dubbi: ho indovinato?
un forte abbraccio leggero
L.
luglio 13, 2008 at 11:07 am
Direi di sì… 🙂
Ciao, J est à la maison !!!!!!!!!
luglio 13, 2008 at 8:44 PM
Che Bello, godetevelo tutto!!!!!!!!!!!
luglio 14, 2008 at 12:10 am
E allora buone nottate anche da parte mia.
luglio 14, 2008 at 2:15 PM
Grazie cari 🙂