The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 16,000 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 6 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

the-famous-pose-of-albert-camus1

“Intanto, ecco il primo progresso che lo spirito di rivolta fa compiere ad una riflessione da principio compenetrata dell’assurdità e dell’apparente sterilità del mondo. Nell’esperienza, assurda, la sofferenza è individuale. A principiare dal moto di rivolta, essa ha coscienza di essere collettiva, è avventura di tutti. Il primo progresso di uno spirito intimamente straniato sta dunque nel riconoscere  che questo suo sentirsi straniero, lo condivide con tutti gli uomini, e che la realtà umana, nella sua totalità, soffre di questa distanza rispetto a se stessa e al mondo. Il male che un solo uomo provava diviene peste collettiva. In quella che è la nostra prova quotidiana, la rivolta svolge la stessa funzione del ‘cogito’ nell’ordine del pensiero: è la prima evidenza. Ma questa evidenza trae l’individuo dalla sua solitudine. È un luogo comune che fonda su tutti gli uomini il primo valore. Mi rivolto, dunque siamo.”

[Albert Camus, L’uomo in rivolta (L’homme révolté, 1951), traduzione di Liliana Magrini, Bompiani, 1957, pp. 26-27]

partigiani

[Testo e immagine tratti dal sito trentinoalternativo.it, qui]

Si è insediata anche a Trento l’organizzazione neofascista denominata Casa Pound. Il 9 Novembre inaugurerà nella nostra città la sua nuova sede.
I componenti di Casa Pound si sono tristemente distinti per numerose aggressioni a sfondo ideologico e xenofobo. Basti ricordare l’assassino Gianluca Casseri che il 14 Novembre 2011 sparò uccidendo due ragazzi senegalesi a Firenze; e non dimentichiamoci il pestaggio avvenuto qui nel 2012, in centro città, ai danni di alcuni studenti di sociologia.
Casa Pound nasce negli anni novanta riproponendo politiche del ventennio fascista e iniziando il suo intervento di mala-politica nelle città. Questi nostalgici cercano notorietà non solo provocando e picchiando il “diverso”, la gente, ma anche candidandosi sfacciatamente a ricoprire cariche istituzionali, come alle elezioni universitarie, oppure sostenendo la corsa parlamentare di personaggi politicamente pericolosi, che dietro la parvenza democratica, portano le loro stesse idee e i loro stessi principi. La lista è lunga: si va dal consigliere trentino de Eccher dei Fratelli d’Italia, al padre parlamentare che voleva abolire la XII norma della Costituzione italiana, la quale vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”; dall’associazione Asso di Cuori di Riva del Garda a quella denominata “Uomo Libero”. Queste organizzazioni percepiscono finanziamenti pubblici dalla Provincia. Gli è concesso di utilizzare sale pubbliche. Ricevono i patrocini dai comuni di Riva e Arco per finte iniziative di solidarietà, pretesti per propagandare il loro credo.
Per noi l’antifascismo è una pratica quotidiana, controculturale, di resistenza a razzismo, squadrismo, omofobia e machismo. Ogni volta che andiamo a scuola, all’università, o al lavoro; quando decidiamo di occupare spazi per praticare e per condividere una cultura diversa, che contrasti le logiche dell’autoritarismo; quando ci sediamo in cerchio e discutiamo nelle assemblee, quando difendiamo le nostre terre dalle devastazioni ambientali; noi pratichiamo l’antifascismo.
Le istituzioni della nostra città ancora oggi rimangono silenti quando provano a prendere piede gruppi neo-fascisti come Blocco Studentesco e Casapound
Questo per noi è inaccettabile! Facciamo appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini per costruire insime un percorso di resistenza al neofascimo nella nostra città e per contrastare attivamente e su un piano pubblico l’apertura di una sede di Casa Pound a Trento.
Invitiamo tutte e tutti ad una assemblea pubblica che si terrà lunedì 4 novembre alle ore 20,00 presso la sala Circoscrizione di Piedicastello – Via Verruca 1

Per info e adesioni: csabruno@gmail.com

#nonazyinmytown

[Altro post su CasaPound su questo blog qui]

_DSC0845_-_ingresso_residenze_352-288

Interesse privato in atti d’ufficio: Casagranda [Ezio, N.d.GM] ha depositato un esposto-denuncia nei confronti di Daria De Pretis, magnifica rettora dell’Università [di Trento, N.d.GM] e moglie di Giovanni Kessler (magistrato, ex parlamentare DS, direttore generale dell’antifrode europea). Il presunto conflitto d’interesse riguarda la decisione di traslocare la biblioteca universitaria: il progetto era stato affidato all’architetto Mario Botta per l’area di piazzale San Severino; invece la firmerà il senatore a vita Renzo Piano nell’ex Michelin del quartiere Albere. Continua a leggere »

[…]

milo_de_angelis

L’INCARICO ANNUALE

 

A volte si ritorna nella casa dei parenti
perché la vita è poca, come il denaro,
ma infinita è la graduatoria dei supplenti…
A volte, caso raro, nel pigolio della memoria
c’è una favolosa, puerile storia, un segreto
che si svela quando è tardi, con gli ultimi
coriandoli rimasti all’alfabeto.

 

Le cose di mio padre militare: le vidi in un comò, stile
Casa Reale, misero, solenne, senza età: buco temporale
tra i buchi delle marsine e dei foderi bordò.
Lunghi e neri guanti di damine, cannocchiali, cartine
militari disegnate da un artista, a ogni trincea un colore,
tutte cose che una volta furono leggenda e parabola
raccontate con amore a ogni cena, sedute a tavola
con noi bambini, la volpe del deserto, il Quinto Alpini,
stavano lì dentro, tra foulard di Hermès
e bottiglie di acquavite: più che mute, ammutolite.

 

Fu allora, papà, che sei caduto sul letto, con la testa
nel cuscino hai detto sottovoce che oggi è festa
e poi l’hai ripetuto, molte volte hai ripetuto
oggi è festa, oggi si festeggia il mio dentino muto.

 

[ Milo De Angelis, da Biografia sommaria, 1999 ]

pecorella-8487_0x410

Per prima cosa, leggiamo una dichiarazione:

La storia della nipote di Mubarak? Sembrava una battuta alla Totò, un pasticcio all’italiana, facilmente verificabile, tra l’altro, nella sua grossolanità.

Continua a leggere »

mao_istituz

Questa volta il titolo PdL=Partito dei Linguisti non lo posso fare. Anche se, a dire il vero, stando al blog personale di Mauro Minniti, pare che faccia ancora parte del PdL (ci tengono proprio a una seria comunicazione online, questi politici!). Però Mauro Minniti è da sempre un esponente di punta dei partiti (visti i cambi di nome, bisogna usare il plurale) che a Bolzano dicono di difendere l’italianità. E sono spesso proprio loro, ahiloro!, a cadere sulla lingua italiana. Continua a leggere »

9c9cefbe0dd905d745dac2db777b1ccf

Lo ho già dichiarato, e posso ripeterlo: alle ultime elezioni per la camera dei Deputati ho votato Florian Kronbichler. Anzi, potrei dire di più: presentendo l’inutilità di quelle elezioni (fatto ormai acclarato), sono comunque andato a votare solamente perché c’era lui candidato. Insomma, sono state delle elezioni, per me, nonostante il cosiddetto porcellum, praticamente ad personam. Continua a leggere »

berlusconi-biancofiore-carlino

Faccio una ipotesi: i comunicati stampa glie li scrive il carlino, alla Biancofiore. Estrapolo le sue parole virgolettate da un articolo del quotidiano Alto Adige. Commenti o correzioni non ne faccio; tranne notare che coloro che da anni si ergono a difensori dell’italianità dell’Alto Adige dovrebbero porsi per prima cosa il problema della correttezza della propria lingua. Continua a leggere »

bukowski

you may not believe it
but there are people
who go through life with
very little
friction or
distress.
they dress well, eat
well, sleep well.
they are contented with
their family
life.
they have moments of
grief
but all in all
they are undisturbed
and often feel
very good.
and when they die
it is an easy
death, usually in their
sleep.
you may not believe
it
but such people do
exist.
but I am not one of
them.
oh no, I am not one
of them,
I am not even near
to being
one of
them
but they are
there
and I am
here.

[Charles Bukowski, “The Aliens”]

Pagina successiva »